"Quadri della natura"

20. agosto 2021 alle 14:28 Galleria museale

Il gabinetto scientifico del Liceo Imperiale-Reale di Capodistria è stato menzionato per la prima volta in cronaca 1857-58. Da allora, diversi custodi sono stati coinvolti nella sua gestione, lui è il primo era il prof. Edoardo Visintini, seguito dal prof. Oreste Gerosa (1877), naturalista dr. Vittorio Largaiolli (1907) e infine il prof. Rodolfo Cerquenih (1921).

Le collezioni più complete che sono sopravvissute fino ad oggi e sono esposte nelle vetrine scolastiche includono minerali e pietre, lumache e conchiglie, erbari e algari, tra cui la collezione di alghe Flora marina justinopolitana creata da Antonio Zaratin. A tutto questo vanno aggiunti numerosi uccelli, pesci, rettili, mammiferi e anfibi, imbalsamati o conservati in vasetti di vetro, oltre a vari pannelli murali e modelli smontati, per un totale di circa 2.000 esemplari.

I gabinetti di scienze naturali erano spesso costituiti da una o più stanze con un grande tavolo al centro, sul quale venivano preparati campioni o osservati al microscopio. Le collezioni includevano animali imbalsamati o liquidi, fossili fossili, erbari, esemplari essiccati e altro ancora.

Gli animali sono stati acquistati da apposite aziende o preparatori specializzati. Tassidermista trattava la pelle dell'animale con composti di arsenico per prevenirne il decadimento dovuto alla formazione di muffe o batteri. Ha poi steso la pelle su un modello animale fatto di filo di ferro e l'ha riempita di paglia, segatura e sughero.

Anche gli animali più piccoli (e alcune piante) possono essere conservati in barattoli di vetro. A tal fine gli organi o parti di essi venivano immersi in un liquido contenente una proporzione crescente di alcool o formalina, in modo che queste sostanze potessero sostituire lentamente l'acqua presente nei tessuti e permettere la conservazione dei tessuti e degli organi interni.

Per preparare l'erbario, la pianta veniva stesa su carta, preferibilmente da libri antichi, trattata con galloni, avendo cura di non sovrapporre parti della pianta. La foglia con la pianta veniva posta tra le altre, completamente secche, e tutte compresse con una pressa o un peso, ma non troppo dure, altrimenti gli organi della pianta si sarebbero attaccati tra loro, rendendo impossibile l'identificazione dell'esemplare. La carta bagnata doveva essere sostituita ogni giorno con carta asciutta. Per mantenere vivi i colori era fondamentale che le piante si asciugassero molto velocemente, a volte mettendole in forni ancora caldi. Infine, le foglie venivano conservate in scatole ben sigillate per evitare che gli insetti vi si depositassero.

Il gabinetto scientifico della Ginnasio Imperiale-Reale di Capodistria è stato curato da professori di scienze. Uno dei suoi tutori più importanti fu il prof. Oreste Gerosa, giunto a Capodistria nel 1877 da Rovereto in Trentino. A Capodistria fu accolto da una città molto vivace, piena di mercanti e artigiani, con un florido entroterra agricolo. Si stabilì con la famiglia in via Gian Rinaldo Carli (oggi via Župančič), nell'edificio noto oggi come Palazzo di Gerosa. A lui si deve la catalogazione estremamente accurata dei vari esemplari presenti nel gabinetto.

I pannelli informativi in formato PDF li potete scaricare e guardare anche sul computer cliccando sulle icone sottostanti.

Altri eventi

Eternità alabastrea
01. maggio 2014 - 23. giugno 2014
La Dama con gli orecchini d'oro
03. dicembre 2014 - 15. ottobre 2014

Contatto

Indirizzo:
Via Kidrič 19, SI-6000 Capodistria, Slovenia

Orario del Palazzo:
Martedì - Sabato: 9:00 - 12:30 e 13:00 - 17:00

Domenica e festivi: 9:00 - 12:30 e 13:00 - 17:00 


Lunedì, primo gennaio, primo maggio, primo novembre e 25 dicembre chiuso.

Telefono:
T: +386.41.55.66.44

Email:
info@PokrajinskiMuzejKoper.si